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Settimanale del @corriere , in edicola il venerdì 📰 Vita pubblica e vite private Su carta e digitale 📱
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(✍️ Micol Sarfatti @micolsar ) Sta per finire il mese del Pride, la manifestazioneinternazionale per i diritti LGBTQ+. Il movimento è nato nel 1969 con la rivolta di Stonewall, scoppiata nel Greenwich Village di New York. La polizia tentò di chiudere lo Stonewall Inn, un pub frequentato da gay, lesbiche, transgender e travestiti. Si rifiutarono di farsi perquisire per accertare che indossassero «almeno tre indumenti corrispondenti al proprio sesso», come prevedeva la legge. Iniziarono così proteste che diedero per la prima volta visibilità al movimento Lgbtq+ americano. Anche quest’anno, in un mondo dove ancora non è stato raggiunto il pieno riconoscimento dei diritti civili e dove in molti Paesi sono previste condanne fino all’esecuzione capitale, ci sono stati cortei e manifestazioni. A Roma è stata protagonista Annalisa, a Milano ci saranno BigMama, Ditonellapiaga e Francesca Michielin. Sul sito di Corriere e sui nostri account social trovate uno speciale web di 7 sul Pride e i diritti con storie, interviste e approfondimenti. L'articolo completo è sul numero di 7 del 28 giugno
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22 ساعة مضت
Il protagonista della copertina digitale di 7 è “Il Volo”. Piero Barone, Ignazio Boschetto e Gianluca Ginoble non si conoscevano, ma nel 2009, durante il programma televisivo RAI “Ti lascio una canzone”, ebbe inizio una grande amicizia e soprattutto una lunga carriera internazionale. Ora sono passati 15 anni dal loro debutto e Il Volo è sempre più affiatato e carico di energia. Dopo aver incantato il pubblico italiano con “Capolavoro”, brano certificato disco d’oro, il brano in gara alla 74esima edizione del Festival di Sanremo, IL VOLO ha annunciato un tour intitolato “Tutti per uno”, che ci terrà compagnia per tutta l’estate. Questo evento è l’opportunità per i tre giovani cantanti di consolidare i loro 15 anni di amicizia e di trasmettere al grande pubblico emozioni sempre più nuove. Tantissime date in arrivo non solo per l’inizio dell’estate, ma anche per la fine dell’anno e l’inizio di quello successivo. Da gennaio Il Volo sarà protagonista di un importante tour nei palazzetti, TUTTI PER UNO - AD ASTRA LIVE NEI PALASPORT, che toccherà le città di Milano, Bologna, Torino e Roma. In autunno Piero Barone, Ignazio Boschetto e Gianluca Ginoble saranno protagonisti di un tour nelle principali capitali europee e nel 2025 sarà negli USA, in Canada e in America Latina. “AD ASTRA” è il titolo del loro nuovo album, uscito lo scorso 29 marzo, un album composto da brani completamente originali
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1 يوم مضى
(✍️ Federico Rampini @federico.rampini e Jacopo Rampini (@jacoporampini ) A che cosa serve l’America? Se lo chiedono Federico e Jacopo Rampini, padre e figlio, 68 e 38 anni, giornalista e attore, due italiani naturalizzati statunitensi, con un quarto di secolo di vita americana. Il loro dialogo è diventato uno spettacolo teatrale che attraversa l’Italia da due anni, sempre aggiornato: di recente al Festival Taobuk di Taormina. Nell’anno di un’elezione cruciale, che potrebbe segnare un ritorno degli Stati Uniti all’isolazionismo, una presa di distanza dall’Europa, le parole di Federico e Jacopo Rampini in scena esprimono nostalgia, rimpianti, preoccupazioni. È un dialogo fra ricordi paralleli, un mosaico di storie americane vissute da due italiani. L’articolo completo è sul numero di 7 del 28 giugno
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1 يوم مضى
Stiamo davvero diventando incapaci di godere di ciò che ci circonda? Forbes l’ha definita “dirft syndrome”, ovvero un senso di deriva secondo cui, rispetto a cinquant’anni fa, oggi sembra che quasi la metà degli italiani non riesca più a entusiasmarsi di fronte alle piccole e grandi gioie della vita. Voi cosa ne pensate? Scrivetecelo nei commenti 👇
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1 يوم مضى
Il protagonista della nuova cover digitale è Giacomo Ferrara (@giacomo.ferrara ) intervistato da Virginia Nesi (@virginia.nesi ). «Ho origini da selvaggio, l’arte invece mi ha reso randagio perché mi fa superare i limiti mi fa buttare su cose nuove.Nella vita l’ignoto mi spaventa molto, sto bene nelle mie sicurezze. Ma quando recito esco del tutto dalla comfort zone: altrimenti sarebbe impossibile essere un artista» L’anima del film di Maria Tilli si scova nelle parole di Emir, malato terminale in viaggio con la figlia verso un luogo che possa offrirgli la buona morte. A Luca e Toni, i due paramedici che lo accompagnano, dice: «I gatti veramente randagi non tornano mai negli stessi posti, neanche se gli dai da mangiare. I randagi girano e si spostano, non si abituano a niente. Voi siete due animali domestici, si vede, state bene dove state». In Animali randagi (da ieri al cinema), Luca e Toni affogano nella noia della vita di paese. Usano la droga, più dei sogni, per sballarsi. «Hanno bisogno di sballarsi per evadere dalla realtà. Non sanno esprimere quello che provano» riflette Giacomo Ferrara, 33 anni, che interpreta Toni. Scontato chiedere che cosa ne pensi lui della scelta di Emir. Risponde: «Sono pro eutanasia. Se dovessi trovarmi in quella situazione? Probabilmente sì, agirei nello stesso modo». Ferrara parla anche delle nuove generazioni: «Vedo tanti giovani persi perché non sanno ancora cosa vogliono dalla vita. È stata una fortuna capire fin da piccolo che la recitazione poteva essere la mia strada». 📸 foto di Luisa Carcavale (@luisa.carcavale )
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(✍️ Luca Mastrantonio @criticalmastra ) Björn Larsson è di casa in mare, nella Svezia natìa e in Italia, dove l’amore dei lettori è sbocciato nel 1998 con il best-seller La vera storia del pirata Long John Silver (Iperborea). Dopo aver fatto i conti con il fantasma del padre nel memoir del 2021 Nel nome del figlio, ha scritto il saggio Essere o non essere umani. Ripensare l’uomo tra scienza e altri saperi (Raffaello Cortina). In questi giorni è in Italia, ritirerà il premio alla carriera all’Orbetello Book Prize - Maremma Tuscany Coast, che si svolge nei Giardini Chiusi di Orbetello (27-29 giugno). Ci racconta di aver venduto Stornoway, il due alberi a vela che è stato come una seconda casa, mentre cerca una barca più piccola: «Sui 7 - 8 metri, usate ne trovi anche a 3mila euro». Parla in italiano fluente, grazie anche alla nuova compagna, che lavora nel Nord Italia e ha origini pugliesi: «No – specifica Larsson, scherzando sul campanilismo delle Puglie – salentine!». L'articolo completo è sul numero di 7 del 28 giugno
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(✍️Chiara Gamberale @chiaragamberale_ ) All’inizio di giugno ha compiuto otto anni il mio adorato Festival Procida Racconta che, grazie anche alla libreria Nutrimenti, vede sbarcare sull’isola di Arturo «sei autori in cerca di personaggio»: sei artisti cioè arrivano, si perdono, si lasciano intrigare da un abitante del posto, scrivono un racconto a lei o a lui ispirato, e l’ultima sera lo declamano. Con il mare tutt’attorno, davanti a mille persone e affianco la loro persona-personaggio che fino a quell’istante non lo sapeva mica di essere protagonista di una storia. A sottintendere l’idea del Festival, dunque, è il fatto che le storie, solo le storie ci salveranno, ci salvano ogni giorno, e sono di chi le racconta, certo, ma anche di chi le ispira e di chi le legge o le ascolta. Nello stesso, identico istante. L’articolo completo è sul numero di 7 del 28 giugno
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🖊 Ogni settimana 7 si apre con un Haiku, il componimento poetico giapponese di tre versi per 17 more, scelto da Susanna Tartaro (@susannatartaro ). Ecco quello del numero del 28 giugno #haiku #haikuitaliano
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3 أيام مضت
2001-2024: 23 anni di Pride milanese. 23 anni da quando Paola & Chiara hanno aperto, nel 2001, il primo Milano Pride -all’epoca ancora Gay Pride- con la loro “Viva el amor!”. 23 anni di conquiste, tempeste, resistenza, in una lettera scritta da Jonathan Bazzi insieme alle sorelle lezzi per celebrare questa storia di musica e alleanza.
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💌Ogni settimana su 7 Massimo Gramellini risponde alle domande dei lettori su affetti e relazioni. Scrivetegli, se vi va, a 7dicuori@rcs.it
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4 أيام مضت
✍️Ogni settimana su 7 Lilli Gruber risponde alle domande dei lettori su attualità e politica. Se volete potete scriverle a settemezzo@rcs.it
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4 أيام مضت
(✍️ Mara gergolet @maragergolet ) «Dopo tutto questo tempo sottovalutiamo ancora Putin, c’è qualcosa nella sua logica che ci sfugge. Però, in fondo, chi di noi avrebbe mai creduto a questa guerra?». Come negli anni Venti di un secolo fa, Berlino è la città dei profughirussi.Allora si chiamavano Vladimir Nabokov o Marina Cvetaeva – i russi di Charlottenburg fuggiti dalla Rivoluzione d’Ottobre, che hanno lasciato una memoria indelebile nella Capitale. Oggi sono migliaia, come allora una generazione colta, libera, e dispersa: è la Russia che con Gorbaciov credeva di poter diventare Europa. Irina Scherbakowa è una di loro, nel 2022 ha vinto il premio Nobel per la Pace con Memorial, la più importante organizzazione russa per i diritti umani. Storica e scrittrice, ne è con Oleg Orlov il membro più noto. Memorial ha dissotterrato a partire dagli anni Novanta la memoria dello stalinismo, raccogliendo i nomi di almeno 3,5 milioni di vittime dei gulag e del terrore. Un lessico famigliare, la storia muta e sepolta della Russia – prima che a dicembre 2021 Putin li chiudesse, stavolta definitivamente. «Abbiamo salvato il possibile», spiega, «e ora abbiamo una rete in 17 Paesi fuori dalla Russia». L'articolo completo è sul numero di 7 del 28 giugno
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