Gli occhi suoi, e quelli di suo figlio Heima. «Quello che mi ha sorpreso è stato scoprire di poter piangere in sette secondi: basta che lui mi guardi negli occhi per qualche istante e sono irrecuperabile. Ovunque mi trovi, mi riempio di lacrime, senza freni, senza controllo...». Il motivo me lo ha spiegato nell’intervista (al link in bio). È stato un privilegio poter intervistare Alessandro Borghi e scoprire una bella persona, gentile, libera. Non smettere mai di insegnare il mestiere «ai pischelli», da te possono imparare solo cose buone.