9 mesi fa
82
12
Polveri sottili, il romanzo di Gianluca Nativo, mi ha costretto ad arrivare sino all’ultima pagina. Volevo proprio scoprire come andava a finire, o non finire. È la prima volta che leggo un romanzo gay che però è come i romanzi etero. Stessi meccanismi, stesse indecisioni e sentimentalismi e rifiuti. Stessa post adolescenza tormentata, tra ansie di carriera e realizzazione nel lavoro e scoperta che tutto è differente da come lo si era immaginato. Delusioni e accensioni. Indeterminatezza, apatia, testardaggine. Napoli, Londra, Milano. Scrittura funzionale, piana. Molti dettagli in cui ci si riconosce. Le mamme, le sorelle, la voglia di fuga dal tedioso benessere delle famiglie borghesi, ma poi la solitudine delle grandi città dove non sei niente in mezzo a tanti nessuno. Quell’aggrapparsi l’uno all’altro/a che forse non è amore, è solo fatica di crescere.
👏👏👏👏🔥
9 mesi fa
stesso " teatro" sentimentale ma è l' amore tra uomo e donna il valore che costruisce il Mondo
9 mesi fa
❤️❤️
9 mesi fa
Lo avevo comprato ma ancora non ho avuto il tempo di leggerlo . Il tuo commento mi ha molto incuriosito, facendomi venire la voglia di leggerlo 👍🏼🤗
9 mesi fa