Lo sport che diventa mezzo di riscatto e di inclusione. Abbiamo scelto di dedicare una cover ad atleti olimpici e paralimpici che parteciperanno a Parigi 2024 perché proprio attraverso lo sport possiamo superare i nostri limiti e affermare noi stessi. Raccontandovi le storie di questi talenti, vogliamo raccontarvi di come lo sport sia un mezzo di crescita personale e di rinascita, ma anche di affermazione di sé e dei propri diritti.
Ve lo può dire Ambra Sabatini che, appena diciassettenne, ha subito l’amputazione della gamba sinistra sopra il ginocchio, e mentre era ancora dolorante nel suo letto di ospedale di Firenze ha pensato a una sola cosa: rialzarsi e tornare a correre.
Ve lo può raccontare Irma Testa, nata in uno dei quartieri più difficili di Torre Annunziata, per la quale la boxe è diventata sinonimo di salvezza e di una vita diversa, oltreché mezzo per potere affermare a testa alta la propria omosessualità senza aver paura di essere giudicata o discriminata.
Lo conferma Zaynab Dosso che è arrivata in Italia dalla Costa d’Avorio quando aveva dieci anni per raggiungere i genitori. Grazie a un’insegnante di educazione fisica ha scoperto l’atletica leggera. Da ragazzina correva più veloce dei maschi e vuole pari trattamento economico e di visibilità per le atlete.
Le storie di questi atleti sono un simbolo e un esempio per tutti quelli che combattono ogni giorno contro ostacoli, discriminazioni, ingiustizie e diritti negati per affermare se stessi e la propria identità. Perché siamo tutti diversi nelle nostre fatiche, nei nostri limiti, nelle nostre lotte, ma tutti uguali nel bisogno di veder riconosciuta la nostra unicità.
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