🏳️🌈🏳️⚧️ Avete presente quando, di fronte all’immensità di un cielo terso, madido del sole di giugno, faticate a non chiudere gli occhi? È la stessa sensazione che ho provato io ieri al
@romaprideofficial . Perché immensità è il nome collettivo per descrivere i partecipanti orgogliosi di essere liberə.
Certo, in questo cielo luminoso si staglia un orizzonte poco rassicurante: le nuvole nere di un governo che ha così paura del diverso, da aver annacquato pochi giorni fa il documento finale del G7 sui diritti della comunità
#lgbtqia + la dice lunga sull’incapacità e l’intenzione di molti, troppi, a non scollare dalle persone una certa idea di destino.
Ma la rottura più grande la comunità
#lgbtqia l’ha avuta col papa. C’era delusione nei cartelli che, con coraggio, rispedivano al mittente una parola violenta, omofoba, e la depotenziavano con ironia. C’era amarezza nei volti di chi ha percepito di esser stato messo da parte pure da Dio. È una mia sensazione, ma credo che una rottura così non sia più recuperabile: come fa un cerotto a chiudere il fendente a un cuore che continua a pulsare?
A tutto questo la risposta di un’intera comunità, non solo
#queer , era lì, nei volti che si dipingevano come opere d’arte, nei petti incerottati dei corpi in transizione mostrati con orgoglio, nei baci intensi d’amore. Per me l’immagine più bella è quella di Giovanni ed Emanuele, che si baciano e si stringono la mano: le dita che si abbarbicano fra loro e quasi quasi sembrano un fuoco che arde, e quasi quasi un pugno che inneggia a resistere.
Resistere nell’arcobaleno, che è poi quello che il mondo ci dona dopo i nubifragi. Quella speranza che, malgrado i nuvoloni all’orizzonte, ci invita a sperare ancora in un cielo luminoso, bagnato di sole.
Grazie di cuore a
@saranicomedi autrice di queste foto stupende per
@vogueitalia , per l’occhio allenato a ritrarre la grazia sempre nuova del mondo. Così immenso da far chiudere gli occhi 🫀
#pride