Rachele Tonioni

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Guardo sempre all'insú, penso tanto e fotografo. #ciboperstorie #reportagepasseggiato 🚀 @racheletonioni / @spazioeufemia / @togatherhome
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Sono particolarmente fiera di questo scatto, una di quelle rare volte in cui non avrei voluto cambiare molto della scena, nessuna persona con le dita nel naso o macchine che coprono i punti più interessanti. Non avrei potuto nemmeno chiedere niente di meglio di quella signora con la giacca rosa fluo come le lettere dei cartelloni e di quell'immondizia all'ingresso di un quartiere al neon di Tokyo. Contrasti in accordo. Stavo uscendo da un vicoletto buio, uno di quelli silenziosi in mezzo al marasma della megalopoli che percorri quando vuoi una pausa, quando hai bisogno di stare in una bolla. E niente, alla fine del vicolo mi si è imposta davanti questa scena, con violenza, irruenta nella sua immondizia rosa fluo e neon.
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4 anni fa
Stamattina -vuoi per le tre ore di sonno scarse e un evidente stato confusionale (e questa foto rende a pennello l'idea), vuoi per il cielo grigio- mi sono svegliata sentendomi un po' come Selene, la giovane donna sapientemente descritta da Mercadini in uno dei suoi libri. Selene é un'imperfetta perfetta, ha un disturbo che la rende imprevedibile, ma soprattutto crede nell' "estasi che chiamiamo vita". Be', ecco...su questo punto non potremmo essere più d'accordo di così io e Selene. Kavanah, sempre e comunque. "C'è, più di tutte, una parola ebraica che Selene ama e ha sempre in testa: kavanah. La kavanah è il trasporto, la veemenza, la partecipazione interiore, il coinvolgimento emotivo con cui si fanno le cose. Tutto deve essere fatto con kavanah. Non si può pregare da fermi, bisogna muovere il corpo, oscillare avanti e indietro, piegarsi e raddrizzarsi incessantemente. Ma ,soprattutto, bisogna metterci l'anima. Kavanah, kavanah. Per Selene nulla esiste senza kavanah."
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3 anni fa
Mentre ieri in bagno armeggiavo con creme, ciotoline e boccette colorate, hanno passato alla radio la notizia che sei morto. "Franco Battiato ci ha lasciati nella sua casa in Sicilia. I funerali si terranno in forma privata". Allora ho gridato "Ma', è morto Battiato!" mentre la raggiungevo in sala, che per precisione è a 4 passi contati dal bagno. Mi sono appoggiata al mobile e lei mi ha guardata, si è tolta gli occhiali blu e si è appoggiata allo schienale come quando ci si lascia andare: "Era malato da molto tempo". Sono tornata in bagno a sistemare il set fotografico delle 8 di mattina. Vedi Franco, io non sento quasi mai quel crick di quando viene a mancare qualcuno che ammiri, ma ieri... bè, ieri l'ho sentito. Perdonami per il tu, ma non ti ho mai sentito distante nei tuoi testi e poi credo che nessuno ci chiami per nome a un certo punto della strada, subentrano tanti altri soprannomi; sei diventato Maestro e molto altro, hai dato voce ai sentimenti di molti e di chi quei sentimenti non crede di provarli -o forse non sa ancora che sono anche suoi. È vero, spesso ho detestato cucucurucu Paloma perché non riuscivo a smettere di canticchiarla per giorni mentre facevo qualsiasi cosa, e sarà ancora così e lo sarà per molte persone. Tutti faremo quella dichiarazione social che ciclicamente si ripropone nelle nostre vite dove ci dipingeremo come esploratori curiosi alla ricerca di un centro di gravità permanente. Che poi un centro c'è davvero? Ma io penso che più di tutto quello che hai scritto continuerò a desiderare un'altra vita. "Sulle strade al mattino il troppo traffico mi sfianca Mi innervosiscono i semafori e gli stop E la sera ritorno con malesseri speciali Non servono tranquillanti o terapie Ci vuole un'altra vita" #reportagepasseggiato
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3 anni fa
Il sette di spade, quello che ho visto io almeno, é immobile, imprigionato da legacci morbidi in una fila di spade. Le bende sugli occhi tolgono la vista. Dietro e di fronte a lui lo spazio libero e sconfinato. Basterebbe un minimo sforzo o movimento per fare cadere i legacci, liberare il corpo e svelare gli occhi per poi -finalmente- procedere. É la paura a mantenerlo legato, e una serie di altre cose forse lo trattengono lì nella convinzione che intorno a lui ci sia pericolo, che possa farsi male, ma basterebbe poco per muoversi e mutare. Urge audacia. Più audacia. L'audacia si ferma lì a volte, tra bocca e petto, lì nella gola. Grazie a @soloredie ✨🤍
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22 giorni fa
Qualcosa di semplice 🌷
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1 mese fa
Muoversi🍃 Il progetto e le foto sono di @martina_giammaria ,il mio compagno di movimento è @antonio_abatangelo e @federicociamei ci ha fatto danzare sulle ceneri di un falò
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2 mesi fa
#ciboperstorie Nessuna storia d'infanzia o ricordo rievocato tipo la Madeleine dietro a questi mirtilli. Mi ricordano però quel momento in cui -durante il lavoro- ho spostato lo sguardo. Che delizia non guardare più creme, profumi, contorno occhi, fondotinta e tutto il resto, ma guardare solo i mirtilli che galleggiavano nel piatto bianco. E guardare una mano che li rubava. E notare le crepe sulle superfici tondeggianti. E avvicinarmi. E raccontare la storia di una persone che si ricorda, guardando i mirtilli, quanto terribile e facile sia perdere la piccola libertà di fare solo quello che ci va. Perché quella libertà è uno spazio minuscolo, piccolissimo. Vorrei ritrovare quello spazio lì. Vorrei fotografare solo quello che mi va, quindi niente in alcuni giorni e tutto in altri. Vorrei mangiare tutto quello che fotografo e dimenticarmi di fare una fotografia perché sto conoscendo il mondo. Solo quello che mi va.
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2 mesi fa
Disfarmi degli scarti, non é mai stato più difficile. Storage space, dischi di memoria virtuale, cache, bidone della plastica, la mente. Nel digitale e nella vita vera è tutto fottutamente pieno fino all'orlo. È tutto così tanto. Da qualche settimana buttare la spazzatura si è rivelato un compito tanto semplice quanto arduo da svolgere. Partiamo dal fatto che non avere un locale immondizia fa già il suo e diventa tutto più articolato: tabelle, turni, divisioni in zone, etc. Ma non avere un contenitore, be' quello è il vero problema, specialmente se vivi in un boschetto dove ci sono più uccelli, conigli e insetti che persone. Puntualmente nei giorni di indifferenziato e plastica la spazzatura verrà sventrata e sparpagliata in giro con conseguente malcontento dei condomini e rischio multe. Si la sto vivendo male, come quando lunedì sera ho consegnato direttamente al netturbino il sacchetto dell'indifferenziata dopo aver corso giù dalle scale perché avevo sentito il rumore del camion mentre ero in bagno. E non potevo proprio perdermi questo turno per la spazzatura. Ora, io potrei parlarne per ore di questo problema perché trovo assurdo non sapere come disfarsi dei propri rifiuti, ma ultimamente non sono in vena di condividere chissà quale pensiero qua. È solo molto difficile disfarsi dell'immondizia, svuotare la cache, liberare la memoria del telefono, i dischi di memoria virtuale, i cestini comunali, dimenticarsi di qualcosa o qualcuno. Sembra che tutto sia pieno, colmo e strabordi e noi che continuamo a trascinare tutto nel cestino per tornare subito dopo ad accumulare.
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3 mesi fa
Come va questo periodo? Male. Come ci si ferma quando la velocità del tapis roulant si é incantata a 200km orari? Si salta giù, a piè pari. Se non ti piace, distruggi e ricomincia.
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3 mesi fa
In attesa che @martina_giammaria si faccia fotografare, gli ultimi scatti del suo progetto "Dream of a Blue Garden" 💙 @antonio_abatangelo compagno di avventura 🍃
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4 mesi fa
WTF. Il 2024 é iniziato proprio così. WHAT THE FUCK scritto sulla faccia a lettere cubitali. Stessa espressione di questo turista al mercato di Viareggio quando si é visto puntare un flash addosso. Lui ha continuato a camminare e io pure, sono stati solo 5 secondi di incredulità e poi di nuovo in avanti, ognuno nella propria giornata. Come é andato avanti lui quel giorno, procedo anche io dopo questo gennaio denso, un gennaio simile alla melassa che non ti lascia muovere e ogni millimetro che hai conquistato é costato fatica, una cazzo di fatica immane, esagerata. Dicono che dopo le tempeste ci sono gli arcobaleni, sicuramente é vero e a me basterebbe procedere in avanti invece di continuare a sentirmi imprigionata in quei 5 secondi di incredulità, in un fermo immagine con l'espressione da WTF. Ma ora siamo a febbraio quindi stiamo un po' a vedere se la melassa diventa acqua. 🤞🏽 #reportagepasseggiato
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5 mesi fa
Se vedo qualcuno che guarda dalla finestra penso sempre a te, a un cuscino sul davanzale e a una mano che saluta🍃
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5 mesi fa