LUGLIO, IL MESE DELLE GRAZIE
La religione cattolica dedica il mese di luglio a Maria, sotto l'appellativo di Madonna delle Grazie. Generalmente si associa questo culto all'episodio evangelico in cui Maria, già incinta, va a far visita alla cugina Elisabetta a sua volta in attesa (quasi un prodigio, considerata l'età avanzata) di Giovanni Battista.
LA MADONNA DELLE GRAZIE NEL CULTO PROCIDANO
L'isola di Procida è molto legata alla figura della Vergine delle Grazie, tanto da averle dedicato una chiesa già nel 1679, costruita su una precedente cappella risalente a oltre un secolo prima, e elevata a Santuario nel 1924.
Il centro dell'altare ospita la tela della Madonna delle Grazie, che i procidani impreziosirono nel 1854 di argento e oro per ringraziarla del miracolo ricevuto: la liberazione dalla peste.
RITI E TRADIZIONE
Il rito di iniziazione del mese mariano è particolarmente sentito dagli abitanti della zona ma coinvolge anche tutto il resto dell'isola. Ha uno svolgimento commovente e suggestivo: prima dell'inizio delle funzioni, il quadro della Madonna viene coperto con un telo bianco. Si celebra la messa e, dopo la conclusione, un corteo religioso dispiega il paramento, rivelando l'effige della Vergine e del suo Bambino. Con sorpresa, il colore del manto ha cambiato colore: da blu cobalto è diventato d'argento! Eh sì, durante il mese a lei dedicato, la Madonna "si cambia d'abito"! Vengono intonati canti tradizionali e l'inno. Da quel momento in poi, per un mese, si celebreranno messe e recitereranno rosari in suo onore. Profondamente significativo è il Rosario delle 6 del mattino, perché cantato nella formula antica:
《Madonna re la Grazia
ca 'mbraccio puorte grazie
a te vengo pe grazie
o Maria famme grazia!
E grazie Maria
comme te fece lu Padreterno
e te fece mamma re Dio
famme grazia o Maria!》
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![Palazzo degli Studi, Napoli, Giulio Cesare Fontana, Giovanni Antonio Medrano, Ferdinando Fuga, Pompeo Schiantarelli, Pietro Bardellino, Francesco Maresca, 1586 - 1920«O Tempo divoratore, e tu, invidiosa Vecchiaia, voi tutto distruggete e a poco a poco consumate ogni cosa facendola morire, rosa dai denti dell’età, di morte lenta».~ Publio Ovidio Nasone, Metamorfosi, XV, 234«Tempus edax rerum, tuque, invidiosa Vetustas, omnia destruitis, vitiataque dentibus aevi paulatim lenta consumitis omnia morte».[in foto: Vecchio con bastone, affresco staccato proveniente dalla Villa di Publio Fanno Sinistore a Boscoreale (NA), particolare]#pompei #architecturephotography #architettura #barocco #be_one_architecture #be_one_details #beniculturali30 #details #italia_in_art #total_art_gallery #thehub_art #naples #museoarcheologico #museum #archeology #art@fever_allart @total_art_gallery @total_artgallery @total_details @tesori_italiani @italia_in_art @igers_lazio @heritage_italy @barocco_photogroup @going_into_details @details_photogroup](https://sp1.pixwox.com/p/pt_6811617267665632277012_0_978b0ebf37eb1d0583ee273551e3d33e.jpg?v/t51.29350-15/449669611_475452505024781_6170515681315770544_n.heic?stp=c0.179.1440.1440a_dst-jpg_e35_s640x640_sh0.08&_nc_ht=scontent-sea1-1.cdninstagram.com&_nc_cat=105&_nc_ohc=qy3zpE6rNvkQ7kNvgHIngm_&edm=ALdeuSgBAAAA&ccb=7-5&oh=00_AYDrUnFwmG7RyQLYlDsO0MARJLLX8buwLJBAVlWOphdKdg&oe=668C01D1&_nc_sid=9fa07d)
