L’Isola di Vivara costituisce il margine occidentale di un cratere vulcanico che si è originato circa 55000 anni fa.
Alcuni scavi effettuati fanno risalire colonizzazioni fino al XVI XIII sec. A.C. mettendo in luce infiltrazioni micenee e pre-micenee e, fino all’epoca epoca romana, l’isola si raggiungeva grazie a una falesia che la collegava con
#Procida , quando, in base a scoperte archeologiche, sono state rinvenute scale intagliate sulla parete rocciosa a circa 15 metri di profondità, segno di evidenti movimenti tettonici.
Verso la metà del XVIII secolo, il re Carlo di Borbone, fece di Vivara una sua riserva di caccia, popolandola, tra l’altro di fagiani, conigli e caprioli.
Oggi Vivara è raggiungibile con un ponte e nonostante sia un’isola privata, è diventata una Riserva Naturale Statale protetta che oggi abbiamo potuto scoprire grazie a
#VivaraExperience . Custodisce una ricca flora mediterranea ed è una base di passaggio per molteplici specie di uccelli migratori che partono addirittura dal Sud Africa.
Seppur piccolissima (estesa solo per 0,4 km quadrati) è un luogo ricco di storia ed evoluzioni geologiche e umane, una piccolissima perla del mostro Mediterraneo che ha visto un susseguirsi di mutamenti e culture.
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Grazie a
@isola_di_vivara per questa fantastica esperienza, a
@ippocampoprocida per i collegamenti marittimi, al
@ristorantevivara per l’aperitivo vista spiaggia e ovviamente al
@comunediprocida_official per il supporto logistico.
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