#vanitysiparladi Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sempre più spesso nei suoi discorsi sul tema della democrazia e su come, nel corso del Novecento, l’Europa se ne è riappropriata dopo le dittature che l’hanno identificata come un nemico da battere. Lo ha fatto anche intervenendo alla cerimonia di apertura della 50esima edizione della Settimana Sociale dei Cattolici in Italia. «La democrazia non si esaurisce nelle sue norme di funzionamento, ferma restando, naturalmente, l’imprescindibilità della definizione e del rispetto delle “regole del gioco”. Le condizioni minime della democrazia sono esigenti: generalità ed eguaglianza del diritto di voto, la sua libertà, proposte alternative, ruolo insopprimibile delle assemblee elettive e, infine, non da ultimo, limiti alle decisioni della maggioranza, nel senso che non possano violare i diritti delle minoranze e impedire che queste possano, a loro volta, divenire maggioranza». Invoca le regole comuni il capo dello Stato, ma soprattutto segna i limiti: invita a non sconfinare nel rischio dell’assolutismo, del pensare, da maggioranza, di poter fare ogni cosa e decidere senza confronto perché la democrazia si accompagna sempre alla libertà di tutti. «Occorre attenzione per evitare di commettere l’errore di confondere il parteggiare con il partecipare. Una democrazia “della maggioranza” sarebbe, per definizione, una insanabile contraddizione, per la confusione tra strumenti di governo e tutela della effettiva condizione di diritti e di libertà». Che cosa ne pensate?
Di
@clarapizzi76